Da sempre convinto sostenitore della teoria eliocentrica, secondo quale il sole si dovesse trovare al centro dell’universo, e la terra, insieme agli altri pianeti, ruotasse intorno ad esso, già nel 1611 il matematico astronomo e scienziato Galileo Galilei si spinse ad appoggiare la pubblicazione di un piccolo opuscolo, non pubblico ma privato, del carmelitano Foscarini, che coraggiosamente sosteneva questa teoria già ispirata dall’atronomo polacco Copernico nel 1543.
Il pensiero “ufficiale” della Chiesa, invece, che si basava sull’interpretazione delle antiche scritture, era rigidamente legato al concetto che fosse la terra ad essere ferma, con il sole a ruotarle intorno.
L’appoggio a questo opuscolo del Foscarini costò a Galileo una accusa di eresia, che tuttavia si concluse, grazie anche all’atteggiamento indulgente del Cardinale Bellarmino, in una semplice condanna a Galileo al divieto di sostenere ancora pubblicamente queste teorie rivoluzionarie.
Nonostante ciò Galileo continuò i suoi studi e, sempre più convinto della bontà delle sue teorie, nel 14628 scrisse il suo “Dialogo sui massimi sistemi” un cui riproponeva in modo convinto la teoria copernicana eliocentrica. Avendo quindi disobbedito all’obbligo imposto dal Cardinale Bellarmino nel 1616 Galileo Galilei fu di nuovo processato nel 1633 e questa volta con un atteggiamento della Santa Inquisizione decisamente ostile, determinato a mandare a morte come eretico l’astronomo toscano.
Solamente l’atteggiamento indulgente di papa Urbano VIII, un papa illuminato ed amante della scienza e della cultura, e probabilmente egli stesso convinto della validità della teoria eliocentrica, salvò Galileo Galilei.
A questi fu richiesto di “abiurare”, rinnegando le sue teorie, e gli fu così risparmiata la vita, in cambio di una condanna a non lasciare mai più la propria dimora, in pratica un primo caso nella storia di condanna agli “arresti domiciliari”.
Negli ultimi anni di vita, rinchiuso nella sua casa, Galileo Galilei continuò i suoi studi, ancora oggi di straordinaria validità, e morì nel 1642 confortato dal suo irriducibile convincimento della rivoluzione della terra intorno al sole, simboleggiato dal suo famoso motto : “eppur si muove”
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[gdlr_quote align=”center” ]” EPPUR SI MUOVE”.[/gdlr_quote]
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