Nella rotariana serata dei Sindaci, prima di entrare nel vivo di una costruttiva conversazione, vorrei focalizzare l’attenzione su due primi cittadini che hanno spesso catturato il mio interesse, la mia curiosità, il mio desiderio di riflessione e i mie spazi di comprensione.
Queste figure, direi emblematiche e corposamente contrapposte, senza un atomo di correlazione, rappresentano le espressioni degli antipodi di un ruolo fondamentale, quello del Sindaco sostanziale per il sano metabolismo dell’articolato mondo di una collettività.
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[gdlr_quote align=”center” ] JOEY QUIMBY noto anche come Diamond Joe.[/gdlr_quote]
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E’ il Sindaco di Springfield città di Omar Simpson e famiglia.
Anzi il non Sindaco per eccellenza
Suo è lo slogan elettorale: “Diamond Joe Quimbly: se tu fossi candidato a Sindaco lui voterebbe per te”.
A parte lo slogan, volpino e tentacolare, Joe antepone il suo piacere e i suoi interessi personali al bene della comunità che amministra con gioiosa e consapevole incoscienza, con ineffabile gusto dell’eccesso scorretto.
Joe non ha senso civico: vive di sentimento cinico.
Joe è un ciurmatore, un gabbamondo, un imbonitore e un mistificatore.
E anche se vive in un prodigioso cartone animato, io vigilo perchè non gli salti il ghiribizzo di immettersi nella corsia della vita reale.
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[gdlr_quote align=”center” ]AURELIUS RUTENIS ANTANAS MOCKUS .[/gdlr_quote]
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Filosofo, matematico, politico colombiano di origini lituane è stato Sindaco di Bogotà per 2 mandati tra il 1995 e il 2003.
Propositivo, tenace, intelligente, imprevedibile e concreto, ha ottenuto risultati sorprendenti in una città ostica oltre ogni dire.
Mockus ha provato a cambiare una metropoli di 7 milioni di abitanti, una metropoli povere e violenta, fibrillata e caotica.
Mockus ha chiesto tasse volontarie, ha usato mimi per migliorare il traffico, ha organizzato serate di coprifuoco volontario per gli uomini affinché le donne potessero uscire di casa con una certa tranquillità, ha promosso campagne per l’utilizzo parsimonioso della risorsa chiamata acqua.
Del Sindaco Mockus non posso che nutrire sincera ammirazione.
E mi resta il compito di vigilare che non gli monti il ghiribizzo di infilarsi in un cartone animato, considerato che il mondo reale ha maledettamente bisogno di gente come lui.
Una sua frase riporto: propedeutica e indirizzante.
” Non dirò di essere riuscito a cambiare tutto, ma siamo riusciti a portare il cambiamento dove il cambiamento sembrava impossibile. Le cose sono migliorate perchè le persone hanno lavorato insieme, cooperando, e lo hanno fatto perché erano sbigottite dal loro stesso potere. La speranza nel cambiamento, quando il cambiamento accade, genera altra speranza”.